Comfort termico in estate: come scongiurare "l'effetto forno"?
Servizi per l'Energia , Progettazione Generale , RistrutturazioniIl tema del comfort termico estivo è sempre più sentito nelle nostre aree geografiche. Bisogna tenere in considerazione che gli edifici che progettiamo oggi, fra trent’anni dovranno sopportare un aumento importante dell’umidità, soprattutto nella Pianura Padana. Le alte temperature sono meno dannose per la salute quando l’aria è secca, ma le città del Mediterraneo sono particolarmente soggette sia il caldo sia l’umidità. Si prevede infatti che entro il 2100, alcune parti dell’area della Pianura Padana potrebbero sperimentare 40 giorni estremamente caldi ogni anno, rispetto a una media di soli 2 tra il 1961 e il 1990.
QUANDO SI HA L’EFFETTO FORNO NEI SOTTOTETTI?
L’effetto più evidente sugli edifici delle alte temperature estive è il cosiddetto “effetto forno” che si verifica nei sottotetti o negli appartamenti all’ultimo piano.
Nelle ore più calde della giornata, il calore accumulato dalla massa termica del solaio di copertura viene trasmesso agli ambienti sottostanti, i quali, come spesso avviene, non hanno sistemi di ventilazione e di isolamento. Si verifica così, un graduale innalzamento delle temperature interne che si prolunga durante le ore notturne, fin quando l’energia termica accumulata dalla copertura non si esaurisce. Il surriscaldamento provoca di conseguenza un innalzamento delle temperature nei locali sottostanti e viene a mancare il comfort termico.
Solitamente si ricorre all’installazione di sistemi di raffrescamento, che a loro volta producono emissioni e calore ad alta temperatura, alimentando le temperature esterne.
L’intervento risolutivo è invece quello di lavorare sull’isolamento termico. Nell’impossibilità di rifare la copertura con un adeguato pacchetto coibente, è possibile intervenire in due modi semplici e poco invasivi, per evitare il cosiddetto effetto forno:
- isolare il solaio dell’ultimo piano,
- isolare la copertura dall’interno.
Prima di valutare l’intervento più appropriato, bisogna rivolgersi a uno studio di ingegneria edile o a un esperto del settore e far eseguire un’analisi termografica: solo così si scoprirà dove è meglio intervenire per risolvere il problema a monte.
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